Nel 1990 Licia, un’amica di mio padre, gli chiese di trovare per lei un cucciolo di Shar-pei, meravigliosa razza cinese, all’epoca ancora poco conosciuta e quindi molto rara. Così mio padre si mise alla ricerca di un allevamento e lo trovò in Puglia. Contattò l’allevatore che, per caso, era alla ricerca di un cucciolo Boxer per i suoi bambini. Così noi cedemmo lui uno dei nostri cuccioli e lui mandò su due meravigliosi Shar-pei di 60 giorni. Così che Licia avrebbe potuto sceglierne uno. Io avevo 5 anni. Immaginatevi la mia reazione di fronte a due cuccioli tutta ciccia e pieghe. Ero in adorazione.
La nostra amica ne scelse uno che chiamò Arcibaldo.
Prontamente io presi l’altro in braccio e feci capire subito a tutti che non avrei mai permesso di rimandarlo indietro. Oramai eravamo diventati amici. Mio padre e mia madre inteneriti dalla scena ovviamente non riuscirono a togliermelo dalle braccia e decisero che Rolly Chang si sarebbe unito alla nostra famiglia. Scegliemmo questo nome per omaggiare La Carica dei 101, dandogli in più un tocco di cinese. Rolly fece inizialmente amicizia con altri cuccioli di Boxer ma crescendo cominciò a tirar fuori il suo carattere da combattente orientale. Per cui lo dovemmo separare dagli altri maschi per tenerlo in casa con noi e Pilla. Aveva un carattere eccezionale: forte e determinato, non era facile da lasciarsi “addomesticare”. Tuttavia mio padre con un po’di pazienza ci riuscì. Ma lui manteneva sempre la sua fierezza orientale. Tanto che un giorno si lanciò contro un enorme Bulldog americano senza paura e io, ancora piccola, incoscientemente gli corsi dietro e lo presi in braccio (rischiando di prendermi un bel morso) per salvargli la vita. Provammo a farlo accoppiare con una femmina ma non ci fu verso, poichè ogni volta che questa gli ringhiava lui la sottometteva. Dovemmo rinunciare. Poi un giorno scoprimmo che Bella, un’altra nostra meticcia, era incinta. Quando nacquero i cuccioli scoprimmo che il “colpevole” era lui. Dei cuccioli fantastici metà Shar-pei e metà lupoidi. Purtroppo, invecchiando, Rolly cominciò a soffrire di una forma di meteorismo gastrico che gli causò una torsione dello stomaco. I miei riuscirono per fortuna a salvarlo. Ma da quel giorno doveva seguire un’alimentazione particolare, mia madre gli cucinava del riso e del pollo bollito. Purtroppo però il problema non era del tutto risolto e ogni tanto si ripresentavano degli attacchi di meteorismo (l’anticamera della torsione).
I miei riuscivano ogni volta a curarlo ma con l’andare del tempo non c’era più molto da fare. Una Domenica andammo ad un concorso di equitazione, sport da me praticato, per una gara importante. Quando uscimmo la mattina lo salutammo, pensando che forse non ce l’avrebbe fatta. E invece tornammo a casa nel pomeriggio e lo trovammo lì sdraiato ad aspettarci. Morì poche ore dopo. Rolly Chang, sei stato un grande cane.