La vita frenetica di una cino-cinefila

Potrebbe sembrare fatto apposta e invece giuro che non lo è. Non ho scelto i miei due lavori perché hanno un nome che si somiglia. Anche perché in uno ci sono proprio nata dentro (quello cinofilo) 7e4716d1a55c02bba601ed6202331441_400x400mentre l’altro (cinefilo) è capitato quasi per caso. Anche se, poi, non ne sono nemmeno così sicura si sia trattato di un caso. Non lo avevo nemmeno notato fino a qualche tempo fa che i nomi delle mie due grandi passioni si somigliassero così tanto. Ed è per questo che ho cominciato ad autodefinirmi una Cino-cinefila. Ma anche una Cine-cinofila. Quale dei due mettere prima dipende solo dagli interlocutori del momento. In fondo in ogni mestiere c’è bisogno di un po’ di diplomazia!

imagesSta di fatto che ho trovato la cosa estremamente divertente. E mi è piaciuta davvero tanto l’idea di potermi inventare una nuova professione. Cosa fai nella vita? Sono una Cino-cinefila (qui metto davanti il Cino). E’ molto probabile che la maggior parte della gente non capisca subito di cosa si tratti. Ma non importa, mi piace anche spendere un po’ di tempo a spiegarlo.

In realtà la cosa a cui si potrebbe pensare e che più si adatta al nome è che io lavori con i cani nel cinema. E devo dire che mi piacerebbe cane_faceboxmolto, anche se finora in quell’ambito ho fatto ancora poco. Un paio di giornate con le mie due boxer per un film e altri due giorni di lavoro con tre cuccioline di Labrador per una fiction Mediaset. E’ stato molto divertente, ma si sa che non sono ambienti facili in cui inserirsi. Vedremo.

Al momento queste due mie professioni sono separate. E mi impongono quindi una vita double face. Un po’ come i supereroi: di giorno lavoro con i cani, di notte indosso il mantello e volo sui set. Oppure al contrario (dipende sempre dall’interlocutore del momento). Però il discorso sulla doppia vita è vero. Non è mica facile mantenere in piedi entrambe queste passioni. Ci 1132949-2011_the_artist_005-500x279vorrebbero giornate di 48 ore. Anche perché si tratta di due mestieri in cui, se vuoi far bene, devi impegnarti anima e corpo. Lavorare con gli animali significa dedicar loro la vita e sia chiaro che per me si tratta di un bellissimo sacrificio. Significa esserci sempre ed essere sempre attenti. Ma decidere allo stesso tempo di portare avanti una piccola società di produzione cinematografica indipendente che inizia a mettere in cantiere i suoi progetti significa, allo stesso modo, dedicargli la vita. cheiaE anche questo è un sacrificio bellissimo. E anche in questo mestiere devi esserci sempre ed essere sempre attento. E’ un mondo difficile, pieno di squali pronti a divorarti al primo errore. E’ un ambiente faticoso dove devi lottare per guadagnarti la tua parte. Parlo del settore cinefilo (anche se in piccola parte il discorso potrebbe filare anche per quello cinofilo). Ma per fortuna (come scrissi già in un precedente articolo) i cani mi hanno insegnato l’ostinazione. I miei Boxer la tenacia, i miei Labrador il buon umore. E ho scoperto che in fondo è una ricetta che funziona piuttosto bene. ciakEssere ostinati, ma sempre con il sorriso. Fin dove è possibile. E’ in questo modo che porto con me la cinofilia anche quando lavoro nel cinema. In fondo è una parte importante di me, è il mio modo di approcciarmi al mondo. E non lo cambierei mai. Dall’altra parte anche lo sgomitare nel difficile mondo dello showbusiness mi è utile in campo cinofilo. Soprattutto per quanto riguarda le relazioni con il pubblico. Ti aiuta ad essere più sciolto e a barcamenarti con destrezza nelle situazioni più assurde.

00010505Ma la cosa più strabiliante e divertente di questa doppia realtà professionale è la scelta del look con cui andare a lavoro. E’ necessario diventare degli specialisti del cambio d’abito in 30 whitefang-bannersecondi. Perché quando hai finito di sistemare i tuoi quattro zampe che hanno appena smesso di rotolarsi felici nel fango e magari ti ritrovi anche le tasche della giacca sportiva piene di bocconcini prelibati, devi trasformarti velocemente (quasi fosse un gioco di prestigio) e indossare qualcosa di più adatto ad una quattro_bassotti_per_un_daneseriunione in ufficio con i soci. Alle volte c’è chi nemmeno mi ha riconosciuta. Un po’ come Batman e Bruce Wayne. Spero solo di non sbagliarmi mai presentandomi in ufficio con tutta la serie di palline e salsicciotti attaccati al marsupio.

E’ senza dubbio una vita frenetica. Ma in fondo cosa c’è di più bello di poter vivere “freneticamente” per le proprie passioni? E se quella cinofila mi è stata trasmessa dai miei genitori, i quali mi permettono ogni giorno di potermi dedicare anche al cinema scambiandoci i turni a lavoro (se vi foste chiesti infatti come facessi a fare entrambe le cose) la passione per il grande schermo credo sia arrivata anche quella da loro. Dall’infinità castledi film che abbiamo visto insieme ogni 8026120171071sera, ma soprattutto, immancabilmente, da quelli di argomento cinofilo. Da “La carica dei 101” (il mio preferito) a “C’era un castello con 40 cani”. Da “Zanna Bianca” a “Quattro bassotti per un Danese”. E così via.

E chissà mai che un giorno non riesca ad unire le mie due passioni e a produrre il mio primo film a quattro zampe! 

 

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