Parte seconda
Volevo iniziare questa seconda parte parlando dell’ottimo lavoro fatto con un cane molto particolare che in quanto a difficoltà e tempra metto al pari di Zoe, la pastorina di cui abbiamo parlato nella prima parte, solo con qualche chilo in più. Sto parlando di Ianko, bellissimo Pastore Tedesco a pelo lungo che, date queste considerazioni, alla gara sociale di fine anno, ha fatto vincere al suo proprietario, ex-equo con Alessandra e Zoe, il premio speciale al “conduttore con il cane più difficile”. Ianko è arrivato da noi come un puledro selvatico molto, molto forte. I problemi di gestione da parte di Franco non erano pochi: Ianko tirava al guinzaglio come un forsennato, abbaiava incessantemente, aveva la particolare abitudine di mordicchiare per gioco le mani di tutti (senza aggressività ma comunque doloroso con quella bocca) e si mostrava perennemente distratto da altri cani, uccelli, persone etc.. Per inquadrare l’esuberanza di Ianko c’è voluto un po’ di tempo e un
Molto più impegnativo e complesso è stato il lavoro fatto invece con due cani un po’ particolari: Mirtillo e Yoghi. Il primo è un meticcio maschio approdato al nostro campo principalmente per problemi di aggressività verso gli altri cani e diffidenza (che in alcuni casi si trasforma in aggressività) verso gli esseri umani. Il lavoro con Mirtillo è stato relativamente più lento (considerando la situazione da cui si è partiti nemmeno troppo) e ha
Diverso il discorso su Yoghi: meticcio adulto (7 anni) che ha affrontato con la sottoscritta un percorso un po’ diverso rispetto agli altri cani più giovani del corso. Ansia, paure e un po’ di aggressività i problemi di Yoghi sui quali si è lavorato con tempi più lunghi (stiamo parlando di un cane adulto maschio con carattere molto formato) e tanta pazienza soprattutto da parte delle proprietarie. Prima qualche lezione di inserimento senza lavoro, solo per farlo ambientare, poi lentamente si è iniziato a impostare il richiamo, la condotta e il seduto con resta. Ma soprattutto il lavoro con Yoghi è stato incentrato sull’abitudine a stare in mezzo a tanti altri cani e l’impegno a superare le proprie paure (che sfociavano in aggressività e ansia) con il lavoro e l’attenzione al conduttore. Attraverso il lavoro Yoghi ha preso sicurezza in se stesso; l’impegno e il superare delle prove aiutano il cane a diventare più forte e sicuro. Posso dirmi molto soddisfatta dei progressi ottenuti in poco tempo. Il lavoro con Yoghi riprenderà a settembre.
Molto divertente è stato il lavoro fatto sempre dalla sottoscritta con Rasta, uno scatenato Bass-bull (no non è una nuova razza ma Rasta è un incrocio fra un Bassotto e un Pit-bull). Data la sua provenienza genetica non poteva che venir fuori un cane dal caratterino niente male. Nonostante le piccole difficoltà iniziali e qualche prova di resistenza al lavoro in cui Rasta voleva farmi incappare, con molta calma e sicurezza, il bassottino muscoloso ha capito che in fondo lavorare è pure divertente, si prendono un sacco di premi, ci si sfoga mentalmente e fisicamente e si acquista quella tranquillità che prima mancava. Il lavoro con Rasta non è ancora finito (pochissime lezioni) e riprenderà a Settembre.