Quando la volpe non arriva all’uva…

Dice che è acerba. Mai proverbio fu più azzeccato. Anzi azzeccatissimo, almeno in ambito cinofilo. Quando, se non si è capaci ad addestrare un cane, si fa prima a dare la colpa a lui “problematico, squilibrato, inaddestrabile”. O meglio al suo allevatore “sicuramente ha sbagliato qualcosa nella selezione della linea di sangue”. Che poi mi chiedo: quando ad uno di questi campi di educatori new age arriva un bel meticcione di questo tipo, con chi se la prendono? Ah, questi allevatori di meticci, che danni che combinano! Ma lasciamo stare, e piuttosto 16471_10200541171681919_1643132935_n cerchiamo di capire insieme quand’è che un cane è veramente squilibrato (mai inaddestrabile perché se uno è bravo i cani li addestra tutti) e quando invece si tratta di un super-cane tutt’altro che fuori equilibrio. Ma forte e con un grandissimo temperamento. Sempre più spesso ci capita di sentire di cani, a nostro avviso eccezionali, che sono stati definiti dall’educatore di turno come stressati o squilibrati. Molta gente che arriva da noi con un esemplare molto esuberante e di carattere, è passata prima per qualche campo “moderno”, dove si è sentita dire che il proprio amico a quattro zampe era un soggetto molto problematico che necessitava di un percorso di recupero particolare. E molto spesso i poveretti vengono anche sbattuti fuori dalla classe, rigorosamente formata da Golden Retriever dormiglioni, Border Collie tranquillissimi e meticcetti docili. Al Labrador esuberante (o Boxer, Pastore Tedesco o qualsiasi altra razza di temperamento) viene chiesto di attendere fuori dal campo per non disturbare gli scolari diligenti. Per lui si prospetta un altro tipo di percorso in solitaria. Un lungo cammino per superare l’ansia, lo stress, l’iperattività. E se alla fine proprio non ci si riesce giù di tranquillanti.

69133_282210831896256_382080668_nMa perché accade che educatori “professionisti” non sappiano riconoscere un cane nevrotico da uno intelligente, forte ed esuberante? Perché non sempre è facile. E se si comincia a lavorare dopo qualche mesetto di corso teorico e molta poca pratica, ecco fatto che diventa impossibile non solo addestrare cani più difficili, ma non si riesce proprio a riconoscerne il valore. Magari gli è appena capitato per le mani un super Labrador e, siccome non sanno come gestirlo, lo bollano come squilibrato o selezionato male. Molti dei Labrador o dei Boxer del nostro allevamento, o che semplicemente frequentano il nostro campo,_LAD5576 sono cani di gran temperamento. Eppure non manifestano nervi. Il cane nervoso e squilibrato è divorato dall’ansia e non si concentra su nulla. Vive attento a qualsiasi cosa ma solo per paura. Può divenire mordace o estremamente pauroso. Il cane esuberante e di temperamento, al contrario, è attento a tutto perché voglioso di giocare e lavorare. Perché ha tanta energia che, se si sa come incanalare nel lavoro, porta ad ottenere grandi soddisfazioni. Il cane esuberante è vero che è scatenato, ma è anche molto intelligente, quindi si addestra bene. Insomma non saper riconoscere un cane di questo genere è un po’ come avere fra le mani dell’oro e non accorgersene. E’ un po’ come avere una Ferrari e non saperla guidare. Ma chi ha una Ferrari e non la sa guidare, va a lezione da qualcuno più 539426_10200516425863289_821721864_nesperto e si fa insegnare. Non la definisce certo una macchina problematica. Non se la prende con i costruttori che probabilmente hanno sbagliato qualcosa. Ecco perché prima di definirsi addestratori/educatori/conoscitori di cani bisogna fare tanta esperienza pratica. Altrimenti si finisce come la volpe che siccome non arriva all’uva dice che è acerba. Altrimenti si finisce a definire una cane acerbo perché non ci si arriva (a capirlo e ad addestrarlo).

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