Perché l’addestramento migliora le doti del cane (checché ne dicano i buonisti)

Proprio nel bel mezzo dell’era cinofila in cui impazzano le polemiche sull’utilità images (1)reale dell’addestramento e schiere di buonisti si oppongono tout court a questa “orribile disciplina”, che rende cani soldatini robotici privi di personalità, voglio andare controcorrente e cercare di spiegare, come già hanno fatto molti altri miei illustri colleghi, perché non sia affatto così. Anzi, l’addestramento (questo avrei voglia di scriverlo a caratteri cubitali) migliora e ottimizza le doti (già eccezionali) dei nostri amici a quattro zampe. Oh mio Dio, cosa ho detto? Devo essere impazzita! E invece impazzita non lo sono affatto. L’addestramento, sempre se praticato con cognizione e tecnica, è un grandissimo mezzo per comunicare con il cane e stimolare la sua intelligenza. Ben diversa è l’educazione del cane, quella che va tanto di moda oggi, che, per carità, è importantissima allo stesso modo, ma ha uno scopo diverso. Interviene, infatti, in una prima fase, quando il nostro amico è ancora un cucciolo e bisogna insegnar lui come comportarsi in casa e nella società. Si tratta di regole basilari che potremmo paragonare a ciò che insegniamo ai nostri figli nei primi anni della loro vita. Ed è vero, che i nuovi filosofi del cane, praticano anche loro delle discipline cognitive atte a sviluppare e stimolare l’intelligenza quadrupede. Si tratta, però, sempre di esercizi molto semplici e naturali in cui il cane si diverte e senza dubbio impara qualcosa (es. la ricerca del gioco o cibo in mezzo ad altri oggetti che loro chiamano percorso olfattivo) ma in cui non si va oltre, in quanto a difficoltà e impegno. 61118_282675215183151_2071875975_nSe mi permetto quindi di affermare che l’addestramento tradizionale (quello che oggi viene tanto demonizzato) è davvero importante per la relazione uomo-cane e per il cane stesso, è perché l’ho visto con i miei occhi, con l’esperienza sul campo. Il cane è dotato di una grande intelligenza; ma se la lasciamo lì, assopita, come vorrebbe chi afferma che il cane deve solo giocare, correre e dormire sul divano, non si svilupperà mai. In fondo facciamo lo stesso noi umani. Siamo costretti, sin da piccoli, a studiare, impegnarci in attività, lavorare. Altrimenti le nostre doti si addormenterebbero. La stessa cosa vale per il cane. Lavorando bene con il conduttore, viene stimolato, spronato a superare difficoltà, ad impegnarsi per ottenere un premio, proprio come un bambino si impegna a prendere un buon voto per ricevere un regalo dai genitori (o anche solo un bel complimento). Allo stesso modo in cui un uomo si impegna nel lavoro per ottenere successo o una promozione. Ho visto molti cani, già di per se molto intelligenti, migliorare ancora di più con il lavoro. Acuire la proprio intelligenza, diventare più forti e sicuri. Vedere il loro sguardo cambiare e divenire più interessato e attento agli stimoli. salto_riportoSenza dubbio esistono soggetti, come intere razze, più adatte al lavoro ed altri meno. Anche se potrei testimoniare come molti cani problematici, anche non più giovanissimi, che sono passati di qui, siano migliorati tantissimo grazie al lavoro. Cani paurosi o completamente chiusi in se stessi, che, presi nel modo giusto, hanno dovuto superare le proprie paure e ansie per “affidarsi” al conduttore il quale li impegnava nel lavoro. Questo impegno che veniva loro richiesto, per gradi, faceva si che un po’ alla volta questi esemplari rafforzassero il carattere, aprendosi con l’uomo. Di fronte ad una grande paura “l’obbedienza” (quella parola tanto brutta che ai buonisti fa venire i brividi) fa si che il cane si dimentichi letteralmente della sua ansia per concentrarsi sul conduttore, il quale sarà stato bravo a renderlo fiducioso nei proprio confronti. Ho visto cani di questo tipo cambiare tantissimo grazie all’addestramento. Capaci di concentrarsi su stimoli e richieste, indirizzando le proprie paure e chiusure mentali verso un’altra direzione. Più utile all’uomo ma soprattutto al cane stesso che diventa più forte e coraggioso. Si tratta di imboccare il binario giusto, che invece di condurre il cane timoroso verso una vita apatica e piena di paure, lo porta, attraverso un percorso di impegno (a volte anche difficile) ad una vita più serena. 311273_282675798516426_800461105_nPoi ci sono razze e razze. Ed è vero che ce ne sono alcune che non sono proprio portate per il lavoro, poiché create per altri scopi. Di solito si tratta di razze più indipendenti rispetto all’uomo, con le quali c’è bisogno di un altro approccio. Per tutte le altre invece, l’addestramento rappresenta un grande stimolo e una grande possibilità che noi diamo al nostro amico per ampliare tutte le sue doti. Di renderlo “istruito” se volessimo proseguire nel paragone con l’essere umano.

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