Come insegnare al cane a non tirare. Tranquilli ce lo spiega Rai2

Si è vero di questi tempi sono un po’ polemica. Ma certe volte se la cercano proprio. Per cui, ahimè, anche questa volta mi tocca fare un po’ di VERA informazione cinofila. Non quella roba finta che mandano in tv. Stavo proprio guardando la tv (anzi non la stavo guardano era solamente accesa) quando due sventole in tacchi a spillo e minigonna con cagnolina al guinzaglio hanno attirato la mia attenzione. Si trattava di “Detto fatto” un programma in onda il pomeriggio su Rai2. Insomma roba di alto livello per intenderci. Comunque, mettendo da parte la facile ironia, il fantastico siparietto di cui andrò a parlarvi comprendeva: a) presentatrice super abbronzata in minigonna, tacchi a spillo e acconciatura da Red Carpet b) ospite d’onore (?) una superfiga alta due metri più i tacchi a spillo (e la minigonna) con annesso accessorio mini cagnolina nera al guinzaglio e pettorina c) l’educatrice di turno, biondina, occhi azzurri, in maglioncino e ballerine e un tono di voce che sembrava quello delle fatine della Bella Addormentata d) Ciuffo, il simpatico cagnone dell’educatrice (anche lui in pettorina) dallo sguardo sornione e rilassato della serie “ma perché non mi avete lasciato dormire comodo sul mio divano? Dovevo per forza contribuire a questa pagliacciata?”. 433x325a9b56974-6d99-4128-8422-333ac2075dcfPerché di pagliacciata trattasi. Non vorrei essere scortese per carità, però non si possono fare rubriche nei programmi Rai dove si mette una tipa completamente all’oscuro di vere nozioni cinofile e due soubrette a spiegare a tutti come si insegna al cane a non tirare. E su! Ma poi, visto che qui non si fanno discriminazioni, se avessero detto cose giuste, sarei stata ad ascoltarle ore. Potevano anche fare la lezione in bikini. Invece ecco spiegato il siparietto: la superfiga numero 2 (l’ospite) ha un problema insormontabile, la sua cagnolina tira da morire al guinzaglio e lei non riesce a fare passeggiate serene; la superfiga numero 1 (la presentatrice) ha la soluzione e le presenta un’espertissima educatrice cinofila (anche lei riconosciuta A.b.c.d.e.f.g. e via dicendo) che si presenta in studio con il suo educatissimo (questo è vero) Ciuffo, un meticcione sornione e buonissimo che sembra si sia svegliato 5 minuti prima. L’educatrice inizia la lezione: i cani tirano al guinzaglio perché non sono sereni (questa parola piace tantissimo a tutta la nuova ondata di educatori) e perché c’è una mancata comunicazione con il proprietario (ma va?). Basta mettere una pettorina, un bel guinzaglio furbo (si si avete capito bene lo ha chiamato proprio guinzaglio furbo), nient’altro che un guinzaglio con i moschettoni che si allunga e si accorcia (questo per ovviare al problema della legge che prevede guinzagli non più lunghi di 1 metro e 20 in città) e comportarsi in questo modo: metto il mio cane seduto e poi con tutto il mio corpo gli faccio capire dove dobbiamo andare. Con i miei occhi puntati nella direzione che ho scelto, le mie spalle e i miei piedi. Poi con un tono di voce a metà strada fra Cenerentola e la Strega di Blair dico al cane “Ciuffo, dai, si va si va” e contemporaneamente con il braccio destro faccio un gesto tipo inchino e riverenza al Re. Segnale per il cane di poter partire al passo. Mentre si cammina si continua ad elogiare Ciuffo sperimentando varie tonalità stridule di voce (si varia dal tono strozzato quando non mi ubbidisci ma io sono buona e  non posso far vedere a tutta Italia che mi sto innervosendo al tono da “ciccinopelosomeravigliosochebravchesei”). Poi ci si ferma, seduti, di nuovo inchino e riverenza. Ciuffo, dai, si va, si va. La cosa più bella di tutte però è che mentre l’educatrice si cimentava in questa esibizione di alta scuola, dietro alle sue spalle superfiga 1 e superfiga 2 provavano con la cagnetta nera a fare le stesse cose, senza ottenere alcun risultato, anzi se la sghignazzavano prendendo in giro la povera educatrice (che sicuro ci crede veramente in quello che fa). Poi si è arrivati al momento clou: l’educatrice intenta a spiegare a superfiga 2 come comportarsi con la cagnetta nera, lascia a superfiga 1 Ciuffo in custodia e gli da il resta. Ciuffo se ne sbatte del resta si alza e tenta di raggiungere la sua padrona. Così superfiga 1 si piega in ginocchio e tenta di acciuffare Ciuffo per il pelo, che si gira di scatto e spaventa superfiga 1 (non si vede se abbia alzato i denti o semplicemente pensato “we, magari se eviti di acchiapparmi per il pelo mi fai un favore”). L’operatore, più veloce della luce, sposta la telecamera dallo sguardo impaurito della presentatrice e va dalle altre due. Che nel frattempo non hanno combinato nulla. Ma sai per queste cose ci vuole tempo. Vero. Peccato che non ci sia niente di minimamente utile in quello che si è mostrato nella “lezione”(anzi si dice tutorial scusate). Così il simpatico terzetto si congeda e tutti abbiamo imparato ad insegnare al nostro cane a non tirare al guinzaglio. Ma proprio tutti.

Cara educatrice, con il tuo metodo sono sicura che nessun proprietario di cagnone grosso, ma anche piccolo ed esuberante, si sia ritrovato spiaccicato contro un palo o un albero. Nessuno si è fatto 10 metri per terra trascinato dal cane, che ha visto una femmina in calore o un altro maschio con cui litigare. O un cucciolo con cui giocare. O un gatto. Un uccello. E così via. Per cui, ti chiedo scusa educatrice di cui non faccio il nome, se ho fatto polemica, ma non ho proprio resistito. Anche perché ho visto un altro vostro tutorial dove si parlava di come “gestire la pappa del cane” e in dieci minuti si è parlato solo di tipi di ciotole per i diversi tipi di muso e biscottini morbidi che sono più facili da spezzare rispetto a quelli duri. Insomma quando mancano i contenuti ci si inventa di tutto. maxresdefault

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