Ovvero come difendersi quando ti accusano di “vendere” vite
Sempre più spesso ormai mi capita di essere aggredita per il semplice fatto di allevare cani di razza per lavoro. Proprio oggi una gentile signora mi ha offesa dicendomi di “trattare esservi viventi come macchine per fare soldi”. Tutto questo solo perché ho osato scrivere su una pagina di animalisti convinti, che avevano pubblicato giorni fa una foto di una Yorkshire vecchietta, ridotta direi malino, scrivendo che quello è il risultato di chi per mestiere alleva cani e fa partorire fattrici fino a portarle allo sfinimento. La pagina invitava così tutti a boicottare i negozi e gli allevamenti. Trattandosi per me di cattiva informazione, ho deciso di commentare la foto e intraprendere un’infinita (quanto inutile) discussione con gli accesi sostenitori della pagina. E’ vero purtroppo che esistono terribili realtà dietro al commercio di cani di razza. E’ vero che esiste gente disonesta e senza cuore che alleva cani senza il minimo rispetto, tenendoli in cattive condizioni. Ma è oltremodo errato considerare tutti gli allevamenti dei lager dove si maltrattano animali. E questo è solo il punto primo. Come in ogni cosa nella vita, esistono persone oneste che fanno bene il proprio mestiere e persone disoneste. Quindi perché gettare fango su tutti indiscriminatamente, facendo cattiva informazione e nuocendo all’immagine di lavoratori in gamba? Già solo questo mi sembrava estremamente scorretto e fazioso. Per cui mi sono addentrata nella conversazione che poi ha intrapreso una nuova direzione. C’era chi concordava con me in pieno, come chi ammetteva l’esistenza di allevatori per bene, ma che nonostante tutto l’allevamento di razze canine, vuoi o non vuoi, danneggia indirettamente tutti i milioni di randagi che si trovano nei canili. C’è chi ha espresso questa opinione in maniera educata e chi ha cominciato ad offendere ed aggredire in modo sconcertante. Si è detto che noi allevatori siamo gente ignobile che vende e commercia vite. Che sfruttiamo povere bestiole solo per fare soldi mentre là fuori tantissimi randagi muoiono di fame per COLPA NOSTRA. Bene qui mi sono un po’ alterata. Facciamo un po’ di chiarezza: se da secoli e secoli esistono razze di cani un motivo c’è. L’uomo ne ha selezionate alcune per utilità particolari, come i cani da soccorso, da aiuto per i disabili, da guardia, difesa, caccia o lavoro in polizia. Altre solo per compagnia. Queste razze, vuoi o non vuoi, sono un patrimonio meraviglioso per il mondo animale che si è evoluto nei secoli e che ancora oggi, grazie allo studio e al lavoro di persone che sanno fare bene questo mestiere, continuano ad espandersi e a migliorare i caratteri eccezionali che già possiedono. Chi alleva bene sa che strada si deve percorrere per tirar su cani equilibrati e sereni e lo fa anche per fare in modo che tali cani possano vivere vite felici. Non come tanti meticci (ma anche cani di razza allevati male) che accoppiandosi a caso, spesso in consanguineità, vengono su con caratteri fortemente squilibrati e problematici e sono costretti perciò a vite difficili. Se l’uomo possiede l’intelligenza per tamponare e migliorare questo problema non vedo dove sia il problema. Cosa ci sia di sbagliato. Alcuni dei gentili signori con cui mi sono ritrovata a discutere hanno addirittura tirato fuori parole come “razzisti” o “selezione? Che cosa orribile!”. Bene facciamo un po’ di chiarezza anche qui: la parola razza è un normale termine scientifico; nessuno qui è razzista. Si tratta semplicemente di voler continuare a portare avanti determinati tipi di cani, spesso antichissimi (vedi Chow Chow) che sarebbe davvero un peccato andassero persi per sempre. Che possono convivere tranquillamente con altrettanti cani meticci, i quali, esattamente come i loro parenti di razza, sono in tanti casi cani intelligentissimi e meravigliosi. L’esistenza di cani di razza e di allevatori non implica uno sterminio dei meticci o randagi (anche di razza). Anzi! Nelle mie risposte ho fatto presente loro come per me possano coesistere entrambe le realtà: se tutti gli allevatori ad esempio si impegnassero ad aiutare i randagi mettendo loro a disposizione una parte del proprio terreno o donando cibo e coperte ai canili. Proprio per dimostrare che entrambe le realtà possono coesistere. La sensibilizzazione all’adozione è importante ed è giusto e bellissimo che ci siano persone che scelgano di salvare cani nei canili. Ma è altrettanto giusto che ci sia chi si occupi di mandare avanti le tantissime razze canine. Che fanno parte della nostra storia. Perchè la culturacinofila è storia e non va perduta. Chi non conosce a fondo questo mondo non può capire quanto amore e quanta passione ci siano dietro. Affinchè queste razze siano mandate avanti con criterio c’è bisogno di gente esperta che se ne occupi e ci lavori (ovviamente per vivere bisogna anche guadagnare). Non è giusto che per colpa di gente senza scrupoli (per non definirla con termini meno educati) che abbandona i cani, allevatori onesti non abbiano il diritto di allevare una particolare razza per la quale hanno una grande passione. Se i canili scoppiano di randagi è colpa di chi li abbandona o del comune che non se ne occupa come dovrebbe. Perché, parliamoci chiaro, dietro al giro dei sovvenzionamenti ai canili c’è una grossa speculazione. Si diceva sulla pagina che se adottassimo tutti i cani, i canili si svuoterebbero. Purtroppo non è così (anche se spero di sbagliarmi) perché continuerebbero a “produrne” di nuovi. Ma a parte questo, la cosa che più mi ha colpita è un commento in cui si diceva di abolire tutti gli allevamenti e negozi e di sterilizzare tutti i randagi, dal primo all’ultimo. Così mi sono chiesta: ma allora fra un po’ di anni in questo modo non ci saranno più cani! L’ho anche scritto, ma ancora non mi hanno risposto. La sensibilizzazione alla sterilizzazione dei randagi è importante per carità, ma è altrettanto importante che non vadano perdute le razze. Un’altra persona diceva che allora allevare avrebbe senso solo per quei cani che hanno una determinata utilità e che dovrebbero essere comprati solo da chi ha una determinata necessità. Esempio: bagnino compra Labrador. Allora tutti i cani cosiddetti da compagnia andrebbero sterminati? Ad esempio il Bouledogue francese (cane eccezionale) o il Barboncino (fra i più intelligenti al mondo). In fondo a che servono, solo a far morire altri randagi nei canili. Per non parlare dei cani da caccia che per i nostri amici animalisti non hanno proprio motivo di esistere. Eppure, d’accordo o meno con la caccia, sono razze preziose, con una storia lunghissima alle spalle. Non è poi d’obbligo andarci a caccia. Risolvere il problema del randagismo è fattibile. Le soluzioni ci sono, senza per questo dover per forza abolire l’allevamento di cani di razza. Ho ribadito più volte nelle mie risposte di amare tutti i cani (razza e non) e proprio per questo mi occupo di allevamento e aiuto come posso i trovatelli. Questo significa amare e conoscere la cinofilia a 360° per come la vedo io. Secondo la filosofia che vorrei riuscire a far capire anche ai nostri amici integralisti. Ma poi mi accorgo che non è così facile, che non vogliono proprio ascoltarti. Perché tu “vendi” vite. Senza capire che qui non si “comprano” vite. Si compra il lavoro di chi si fa il mazzo dalla mattina alla sera per portare avanti una passione. E contemporaneamente aiuta anche i cani meno fortunati. Proprio perché fortemente convinto che si possano fare entrambe le cose. Poi però c’è chi scrive che “allora un giorno si cominceranno ad allevare bambini così uno può sceglierselo con il colore degli occhi che vuole” e ti cascano un po’ le braccia. Perché capisci che con certe persone non può esserci dialogo. Sono rimasta sconcertata dall’odio e dall’intolleranza con cui queste persone si sono rivolte a me. Sono sicuri di poter dare lezioni di vita e morale a tutti. Loro sono nel giusto. Sei tu che “fai soldi sulle spalle di altri esseri viventi”. Ma allora se volessimo estremizzare ancora di più questo argomento, portarlo alle estreme conseguenze, mi viene da pensare che anche loro, se amano così tanto i loro amici a quattro zampe e li ritengono loro pari tanto da schifare chi li “vende”, non dovrebbero possederli nemmeno se regalati o adottati. Non si può dire il “mio” cane. Non si può possedere un essere vivente, giusto? Non dovrebbero nemmeno sterilizzarlo allora, perché chi ti da il diritto di scegliere per lui? Sto ovviamente esagerando; ho portato il discorso all’estremo perché vorrei far capire loro che a questo punto tutto diventa relativo. Se amo una razza e la allevo (sempre in modo onesto) perché sono convinto che sia importante mantenere quei caratteri nel tempo, non faccio del male a nessuno. Faccio solo il mio lavoro. Porto avanti la cultura cinofila che è passione. Senza nuocere a nessuno. Perché per i cani che si trovano in canile la colpa è SOLO di chi li abbandona o di chi non se ne occupa come dovrebbe. In qualità di cinofilo, per una questione morale poi, posso fare del mio: posso adottare un po’ di randagi, aiutare qualche canile aprendo una collaborazione, curare gratuitamente i trovatelli che arrivano nella mia struttura e così via. Ma DEVO continuare ad allevare, perché sarebbe davvero terribile se un cane come il Boxer (faccio un esempio) sparisse dalla faccia della terra. Ho fatto questo discorso con molta calma, ma davanti mi sono ritrovata un muro di gomma. Anzi solo insulti ed offese. E ho capito purtroppo che non c’è molto da fare. Mi hanno detto che se continuavo a scrivere su quella pagina in realtà era solo “per farmi pubblicità”. Ci sono persone che si chiudono nelle loro convinzioni, che non si mettono mai in discussione. Gente intollerante che non accetta opinioni differenti. Che ti si scaglia contro con violenza e aggressività, solo perché la pensi diversamente. Così mi è venuto da pensare: chi è il razzista adesso? E ho capito perché nel mondo ci sono tante guerre.