L’educazione del cucciolo

 

“Se raccogliete un cane che muore di fame e lo rendete prospero, questi non vi morsicherà: questa è la principale differenza tre un cane ed un uomo”.

Mark Twain

 

Ho cominciato con questa frase di Mark Twain per farvi capire quanto valore ha l’affetto di un cane per noi. Quindi il minimo che si possa fare è, senza dubbio, ricambiarlo. In questo mio primo articolo voglio far capire a chi non ha mai avuto un cane cosa significhi: abbiamo comprato, preso in un canile pubblico o ci hanno regalato, il nostro primo cucciolo. Questo esserino di circa due mesi (dico due mesi perché non si dovrebbe mai prendere un cane prima di quell’età) entra nella nostra casa e tutti gli stanno intorno, fa tenerezza, è caldo e profuma di cucciolo. Nessuno però sa in quel momento che non si tratta di un peluche, bensì di un essere vivente che deve esplicare i suoi bisogni fisiologici e conoscere il mondo attraverso la bocca. Quindi che succederà?

Un cucciolo di quell’età urina almeno 10-12 volte al giorno e defeca almeno 5-6 volte; quindi dopo un po’ ci renderemo conto di stare sempre a pulire i suoi bisogni, ecco che allora iniziamo a seguire i consigli dei vecchi esperti di cani: “Mettigli il muso sui bisogni e strofinalo forte”, “Quando torni a casa prendi un giornale, arrotolalo e picchialo così capisce di non doverlo fare più”. Quante persone sono state morse o hanno ridotto il povero cane ad un essere pauroso di tutto, grazie a queste “rimedi”? Allora cosa dobbiamo fare?

Innanzitutto dobbiamo capire che il nostro cucciolo non parla italiano, inglese o altre lingue, ma interagisce con noi solo con poche parole o gesti. Queste poche parole sono degli ordini che noi, piano piano, insegneremo al nostro piccolo allievo e le assoceremo ad una gestualità. La prima parola che dovrà imparare sarà il “no”. Il “no” ci servirà sia quando lui con la bocca comincerà a conoscere il mondo (purtroppo facendo questo ci procurerà danni), sia quando farà i suoi bisogni dove non deve.

Analizziamo il problema dei bisogni: dovete sapere che i cuccioli sporcano in determinati momenti: appena mangiano e appena si svegliano. Quindi come dobbiamo comportarci? Appena il cucciolo ha mangiato lo portiamo subito fuori a passeggiare e mentre fa pipì o altro lo elogiamo molto, “bravo, bravo!”, facendogli capire che quello è il posto dove deve fare i bisogni. Poi, mentre sta dormendo e si sta per svegliare, lo prendiamo in braccio e lo portiamo fuori: vedrete che appena messo a terra farà subito pipì e noi di nuovo lo elogeremo. Questo andrà fatto per un certo periodo, finché non avrà capito.

Ma cosa dobbiamo fare, invece, quando sporca o rosicchia qualche mobile? E’molto importante dire che il cucciolo e poi il cane adulto non dovrà mai essere picchiato con le mani o con i piedi. Quindi come va punito? Prima cosa, non andrebbe più usata la parola “punire” ma “correggere”, poi è importante correggere con la “tecnica” (parola che approfondiremo in seguito e che ci servirà moltissimo). Quando sorprendiamo il nostro cucciolo a rosicchiare con i dentini, i mobili, il divano o i fili del telefono diremo subito la parola “no”, rinforzandola tirando subito vicino a lui (non addosso) un oggetto rumoroso (ad es. una ciotolina d’acciaio, un mazzo di chiavi); in quel momento il cucciolo si fermerà attonito e noi immediatamente lo tranquillizzeremo “bravo, bravo”. Capirà così che quando non rosicchia noi lo elogiamo, quando invece riprenderà l’azione negativa noi agiremo nuovamente con questa tecnica, fino ad ottenere con tanta pazienza, ciò che vogliamo. Lo stesso metodo va usato quando il cucciolo sporca in casa e noi lo vediamo: un “no” secco e poi di corsa lo portiamo in terrazzo o per strada. Quando farà i bisogni per strada, ricordiamoci il consenso.

Cosa bisogna fare invece quando torniamo a casa e troviamo che il cucciolo ha sporcato e rosicchiato dappertutto? La prima cosa è diventare Buddisti. Mi spiego: dobbiamo far finta di niente e, con santa pazienza, rimettere tutto a posto e pulire. Mai picchiare il cane perché non capirebbe quello che ha fatto. Molte persone dicono: “Appena apro la porta e lui mi vede si va a nascondere e ha paura di prenderle, quindi ha capito”; no, non ha capito! Nel mio prossimo articolo vi spiegherò perché o vi rivelerò alcune tecniche per evitare che questo succeda.

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