Storia del Boxer

Il cane domestico molto probabilmente discende dal lupo. Da studi eseguiti su crani di cani ritrovati già nei sepolcri degli Incas, oppure in Tibet e anche presso gli Assiri troviamo antichi reperti archeologici che sembrano anticipare un tipo di cane di modello diverso: si tratta di cani di statura importante, con testa grande, pesante, muso largo e labbra abbondanti. In Grecia venivano chiamati molossi e da lì si diffusero in tutto il mondo greco-romano. Contemporaneamente era presente il tipico cane dal muso appuntito, più simile al lupo. Più tardi le legioni romane, di ritorno dalle isole britanniche, portarono a Roma dei molossi ancora più grossi e pesanti, che soppiantarono i precedenti. Autori tedeschi affermano che in realtà i molossi britannici discendano da quelli allevati da c      e dai Celti e che siano state queste popolazioni tedesche a trasferire in Inghilterra gli antenati dei mastini britannici.

Facciamo ora un salto di parecchi secoli: siamo in Germania, precisamente a Monaco, nel 1894. Un gruppo di cinofili appassionati getta le prime basi di un allevamento pianificato del Boxer, partendo da tutte le varie correnti e modelli che affondavano le loro radici nei vecchi Bullenbeisser tedeschi (cani da tori) e nel Bulldog inglese, un cane famosissimo. Tutti discendenti dai molossi di cui abbiamo parlato. I primi soggetti appartenenti a questa nuova razza che incontrò subito il favore di un gran numero di appassionati si chiamavano Flock St. Salvator, Bosko V. Immergrum, Meta Von der Passage, la grande madre: Meta produsse dei soggetti di grande valore e importanza che diedero il massimo impulso all’allevamento contribuendo a fissare sia la conformazione che il carattere del Boxer del futuro (da: “Boxer: nascita, sviluppo ed attualità di una razza” di Tommaso Bosi).

 

 

Facebook
Telegram
WhatsApp
Email

Ultimi Articoli