Considerazioni su un anno di lavoro al Campo Cinofilo C.A.V.A.

Parte seconda

Volevo iniziare questa seconda parte parlando dell’ottimo lavoro fatto con un cane molto particolare che in quanto a difficoltà e tempra metto al pari di Zoe, la pastorina di cui abbiamo parlato nella prima parte, solo con qualche chilo in più. Sto parlando di Ianko, bellissimo Pastore Tedesco a pelo lungo che, date queste considerazioni, alla gara sociale di fine anno, ha fatto vincere al suo proprietario, ex-equo con Alessandra e Zoe,  il premio speciale al “conduttore con il cane più difficile”. Ianko è arrivato da noi come un puledro selvatico molto, molto forte. I problemi di gestione da parte di Franco non erano pochi: Ianko tirava al guinzaglio come un forsennato, abbaiava incessantemente, aveva la particolare abitudine di mordicchiare per gioco le mani di tutti (senza aggressività ma comunque doloroso con quella bocca) e si mostrava perennemente distratto da altri cani, uccelli, persone etc.. Per inquadrare l’esuberanza di Ianko c’è voluto un po’ di tempo e un _DOA1103lavoro deciso, paziente ma molto efficace, portato avanti in particolar modo dall’istruttore Massimo Mancini che, vista la sua grande passione per i Pastori Tedeschi, ha seguito più di tutti il binomio. Grazie all’impegno degli istruttori ma soprattutto di Franco, in pochi mesi Ianko si è davvero trasformato: grazie al lavoro sull’obbedienza, il gioco ma soprattutto l’impegno mentale/fisico, ora Franco riesce a condurre bene il suo cane al guinzaglio che ha smesso di mordicchiare mani e manifestare atteggiamenti di esuberanza incontenibile nei confronti di altri cani o persone. Si è lavorato molto sull’obbedienza proprio per trasformare l’impeto del cane in impegno nel lavoro e “distrarre” la sua attenzione dal comportamento negativo verso l’esecuzione di un comando. In più tanto gioco per rafforzare l’attenzione nei confronti del conduttore e solidificare il rapporto. Un ottimo lavoro pieno di soddisfazione che deve ancora proseguire per migliorare di più la gestione di un cane davvero difficile ma molto stimolante dal punto di vista lavorativo.

_DOA1113Fratellastro di Ianko è Rullo, altro pastorone a pelo lungo, che ha vinto la sua categoria alla gara sociale di fine anno. Molto più tranquillo del fratellone scatenato, con Rullo il lavoro è stato senza dubbio più semplice. Attaccatissimo alla sua padrona, in poche lezioni ha imparato subito l’obbedienza di base, portando avanti un percorso lineare e poco difficoltoso.

Molto più impegnativo e complesso è stato il lavoro fatto invece con due cani un po’ particolari: Mirtillo e Yoghi. Il primo è un meticcio maschio approdato al nostro campo principalmente per problemi di aggressività verso gli altri cani e diffidenza (che in alcuni casi si trasforma in aggressività) verso gli esseri umani. Il lavoro con Mirtillo è stato relativamente più lento (considerando la situazione da cui si è partiti nemmeno troppo) e ha _DOA1271richiesto molta pazienza ma soprattutto decisione da parte di tutti (istruttori e proprietari). Per calmare e controllare la sua indole aggressiva (che ripeto non scompare perché genetica) è stato necessario un gran lavoro di obbedienza. _DOA1258Mirtillo ha imparato che una volta conosciuti i comandi non si può eluderli e ogni momento di ribellione e tentata aggressione è diventato per Maurizio la prova per mettere in obbedienza il suo cane, concentrarlo su di lui e fargli capire che quel comportamento non può essere tollerato. Maurizio è stato molto bravo nel crescere in questa consapevolezza insieme al suo cane ed è arrivato a fine corso a condurre perfettamente il suo Mirtillo in mezzo ad altri cani (maschi soprattutto) e persone. Il suo impegno è stato far capire lui che oramai è in grado di controllarlo e addirittura prevenire ogni suo comportamento negativo. Risultato ottenuto con una super obbedienza. Il lavoro si può dire concluso ma può migliorare ancora con un’altra stagione.

Diverso il discorso su Yoghi: meticcio adulto (7 anni) che ha affrontato con la sottoscritta un percorso un po’ diverso rispetto agli altri cani più giovani del corso. Ansia, paure e un po’ di aggressività i problemi di Yoghi sui quali si è lavorato con tempi più lunghi (stiamo parlando di un cane adulto maschio con carattere molto formato) e tanta pazienza soprattutto da parte delle proprietarie. Prima qualche lezione di inserimento senza lavoro, solo per farlo ambientare, poi lentamente si è iniziato a impostare il richiamo, la condotta e il seduto con resta. Ma soprattutto il lavoro con Yoghi è stato incentrato sull’abitudine a stare in mezzo a tanti altri cani e l’impegno a superare le proprie paure (che sfociavano in aggressività e ansia) con il lavoro e l’attenzione al conduttore. Attraverso il lavoro Yoghi ha preso sicurezza in se stesso; l’impegno e il superare delle prove aiutano il cane a diventare più forte e sicuro. Posso dirmi molto soddisfatta dei progressi ottenuti in poco tempo. Il lavoro con Yoghi riprenderà a settembre.

Molto divertente è stato il lavoro fatto sempre dalla sottoscritta con Rasta, uno scatenato Bass-bull (no non è una nuova razza ma Rasta è un incrocio fra un Bassotto e un Pit-bull). Data la sua provenienza genetica non poteva che venir fuori un cane dal caratterino niente male. Nonostante le piccole difficoltà iniziali e qualche prova di resistenza al lavoro in cui Rasta voleva farmi incappare, con molta calma e sicurezza, il bassottino muscoloso ha capito che in fondo lavorare è pure divertente, si prendono un sacco di premi, ci si sfoga mentalmente e fisicamente e si acquista quella tranquillità che prima mancava. Il lavoro con Rasta non è ancora finito (pochissime lezioni) e riprenderà a Settembre.

 

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